
Tutto il resto torna identico, anche perchè si fa presto ad accorgersi che la Big Sister è pericolosamente vicina al ruolo di skin alternativa della nota controparte maschile, condividendone le ottuse cariche offensive e la resistenza coriacea, e che un paio di vuoti corridoi addobbati a fondale marino con qualche corallo non costituiscono un cambio d'ambientazione, risultando ludicamente meno significativi degli esterni su suolo marziano di Doom3.
Il risultato è un deja vu dirompente che passa attraverso gli sviluppi stessi di un gameplay ancora bisognoso di almeno tre o quattro ore iniziali di carburazione; per ritrovare la vecchia capacità di lanciare getti di fuoco con la sola imposizione della mano sinistra occorre attraversare tutta un'intera sezione, compito non così entusiasmante quando il level design è più vicino a quello del già citato Doom3 che a quello di un Metroid a caso.
Insieme al ripresentarsi di certe problematiche (a piacere: fisica sporca, animazioni e ragdoll grossollani, IA basica, conflitto a fuoco disordinato, camere della vita come compromissione del bilanciamento, interni ridondanti) anche le nuove ricalibrazioni destano una certa perplessità; l'inedita enfasi sulla frenesia da fps, abbinata alla priorità del brutale sfruttamento del proprio arsenale sulle effettive strategie da action, non fa che rendere più confusionare e farraginose le battaglie, compromettendo parte delle atmosfere oniriche dell'originale oltre che, a tratti, lo stesso framerate.
Una breve sessione di prova del multiplayer ha restituito l'impressione a caldo che, come prevedibile, l'operato umano amplifichi il caos e le difficoltà di decifrazione degli eventi, in un quadro di generale approssimazione; il bonus che conferisce i panni di Big Daddy fino all'esaurimento di una ingente barra energetica sembrerebbe inoltre condizionare all'eccesso la vittoria di una squadra sull'altra.
Se si considerava Bioshock come la realizzazione della propria utopia videoludica, le chance che un seconda esperienza così macroscopicamente simile da rasentare il superfluo sia recepito di buon grado non sono trascurabili; se invece già gli si riscontravano difetti di carattere che avrebbero potuto minare un rapporto più prolungato, le nuove frenesie action non sono garanzia di un ritorno di fiamma.
Il risultato è un deja vu dirompente che passa attraverso gli sviluppi stessi di un gameplay ancora bisognoso di almeno tre o quattro ore iniziali di carburazione; per ritrovare la vecchia capacità di lanciare getti di fuoco con la sola imposizione della mano sinistra occorre attraversare tutta un'intera sezione, compito non così entusiasmante quando il level design è più vicino a quello del già citato Doom3 che a quello di un Metroid a caso.
Insieme al ripresentarsi di certe problematiche (a piacere: fisica sporca, animazioni e ragdoll grossollani, IA basica, conflitto a fuoco disordinato, camere della vita come compromissione del bilanciamento, interni ridondanti) anche le nuove ricalibrazioni destano una certa perplessità; l'inedita enfasi sulla frenesia da fps, abbinata alla priorità del brutale sfruttamento del proprio arsenale sulle effettive strategie da action, non fa che rendere più confusionare e farraginose le battaglie, compromettendo parte delle atmosfere oniriche dell'originale oltre che, a tratti, lo stesso framerate.
Una breve sessione di prova del multiplayer ha restituito l'impressione a caldo che, come prevedibile, l'operato umano amplifichi il caos e le difficoltà di decifrazione degli eventi, in un quadro di generale approssimazione; il bonus che conferisce i panni di Big Daddy fino all'esaurimento di una ingente barra energetica sembrerebbe inoltre condizionare all'eccesso la vittoria di una squadra sull'altra.
Se si considerava Bioshock come la realizzazione della propria utopia videoludica, le chance che un seconda esperienza così macroscopicamente simile da rasentare il superfluo sia recepito di buon grado non sono trascurabili; se invece già gli si riscontravano difetti di carattere che avrebbero potuto minare un rapporto più prolungato, le nuove frenesie action non sono garanzia di un ritorno di fiamma.
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