lunedì 30 dicembre 2013

The Last of Us online


La 'deformazione mentale' dopo le tante ore passate sull'online di Uncharted stava quasi per inibire il mio interesse, ma entrato nell'ottica di un'esperienza diversa dalla maggior frenesia action-shooter a cui Naughty Dog m'aveva abituato ho finalmente apprezzato quella che a conti fatti può dirsi la miglior moderna interpretazione del genere survival\stealth. Gli stessi fondamentali dello story mode, applicati ad un contesto agonistico in cui la stupidità artificiale è sostituita dall'umana scaltrezza, danno vita ad una formula magari poco tecnica ma avvincente, fatta di autoconservazione, improvvisazione, elusione, gestione dei parchi rifornimenti, tanta fortuna e fatalità, in cui si impara a compensare le limitatezze di mobilità, visibilità e precisione di tiro con strategia, padronanza dei mezzi del momento, intuito ed opportunismo. Il sistema di punteggio, premiando anche condotte difensive e collaborative come il regalo di item, il soccorso ai compagni caduti o feriti e la segnalazione di nemici incombenti, incoraggia efficacemente il gioco di squadra decentrando la propria motivazione dal solo e solito miglioramento della ratio k\d. 
L'ansia di fermarsi a medicare le ferite con il rischio d'essere sorpresi inermi da un attacco fatale o la tensione durante il silenzio che precede l'esplosione di violenza degli scontri frontali danno un senso anche alle fasi di sospensione dell'azione, raccontando in ottica di gameplay una storia più interessante della stessa vissuta da Joel ed Ellie in singleplayer.

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